È arrivato il momento di un nuovo fine settimana con l’Ossidante Missiva Ipertestuale (OMI), la newsletter in cui raccolgo per voi i link più interessanti dell’ultimo periodo, affiancandoli a brevi commenti. Per chi fosse nuovo di queste parti, lascio sotto il bottone per iscriversi con la mail.
COVID: vaccini non mRNA
Solitamente riservo al Covid un trafiletto finale, ma per questo decimo numero la quantità di notizie rilevanti è tale che ho pensato di andare subito al punto e affrontare la questione. Innanzitutto, le buone notizie. Abbiamo qualche novità sul fronte vaccinale, tant’è che EMA ha recentemente approvato ben due vaccini non mRNA:
Novavax, per adolescenti (fascia 12-17): vaccino proteico (contiene la Spike)
Valneva, per adulti (fascia 18-50, virioni inattivati del ceppo originale)
COVID: piccole molecole

La ricerca procede anche sul fronte delle piccole molecole: in questo preprint, ad esempio, si raccontano i risultati di un interessante studio computazionale per il repurposing di farmaci potenzialmente efficaci contro Sars-CoV-2. Per repurposing si intende il reimpiego di farmaci già approvati per altre indicazioni terapeutiche, in questo caso al fine di inibire l’attività della proteina Spike; anzi, per meglio dire, il target considerato è il complesso tra la Spike e l’enimazima ACE2.
Tra i farmaci più affini al complesso, prima individuati con metodi di docking e poi con simulazioni in dinamica molecolare, troviamo elbasvir e paritaprevir. Sebbene l’obiettivo iniziale fosse un repurposing diretto (che consentirebbe di evitare di ripetere buona parte della preclinica e le prime fasi degli studi clinici), c’è anche la possibilità che questi fungano da buoni punti di partenza per derivati ancora più efficaci.
Long-COVID infantile
Si tratta di un fenomeno che è tutto fuorché di nicchia, poiché in questa fascia l’incidenza di sintomi post-infezione è di circa il 25%. Spiccano soprattutto sintomi cardiorespiratori e neuropsichiatrici.
Il perché dei sintomi neurologici è oggetto di continuo dibattito, visto che non sappiamo provare inequivocabilmente che le particelle virali siano in grado di superare la barriera emato-encefalica. Ma, sebbene non sia escluso, non c’è necessariamente bisogno che il virus attacchi direttamente le cellule cerebrali, perché ci sia un effetto. Quest’ultimo potrebbe essere il risultato di un’azione immuno-mediata o, nel peggiore dei casi, potrebbero co-esistere entrambi i fenomeni.
Quel che sappiamo provare è l’impatto del COVID sulle funzioni cerebrali dei pazienti; per esempio, con la PET si è dimostrato un ipometabolismo sia in adulti che nei bambini.
In estrema sintesi, molti fenomeni citologici legati al Long Covid ricalcano quelli delle malattie neurodegenerative, inclusi la formazione di aggregati proteici (anche beta-amiloidei, come in Alzheimer) e stress mitocondriale.
Cosa fare?
Innanzitutto, varrebbe sicuramente la pena investire in impianti di purificazione e filtrazione dell’aria, almeno nelle scuole, cosa che all’estero è stata presa più sul serio di quanto non si sia fatto in Italia. Riformulo: non varrebbe semplicemente la pena farlo, si tratta di un investimento necessario per salvaguardare la salute dei più giovani e non esporne un quarto ad una malattia cronica di entità imprevedibile. Nessun bonus a pioggia può rimediare al danno compiuto da questa miopia politica e la riapertura delle scuole a settembre è più vicina di quanto la canicola estiva non induca a pensare.
Da un punto di vista preventivo, invece, la strategia vaccinale più efficace potrebbe passare per il naso, proprio come suggerisce l’immunologa Akiko Iwasaki in questa intervista.
Could nasal sprays change how we fight this pandemic and the future ones?
I think it’s going to fundamentally change the way we approach vaccines against pathogens, especially the ones that are coming through mucosal surfaces like the nose. We can apply the same strategy to other respiratory pathogens, like the influenza virus, adenovirus or the rhinovirus. What we need to do is to take advantage of the regular, intramuscular vaccine as a primary vaccine and piggyback onto that with a nasal spray.
In conclusione
Ho riflettuto molto sui contenuti da inserire in questo numero e mi dispiace per tutte le notizie interessanti che sono rimaste tagliate fuori, ma l’imperversare di BA.5, il declino dell’immunità acquisita coi vaccini, la sempre più scarsa rilevanza delle misure preventive statali e i ridicoli interventi delle figure più esposte mediaticamente in Italia mi hanno spinto a privilegiare questo taglio. Mi assicurerò, nei prossimi giorni, di pubblicare su Divagazioni Zwitterioniche alcuni dei contenuti ingiustamente esclusi.
A chi volesse sostenere il mio lavoro offrendomi un caffè o un cappuccino al latte di mandorla, lascio i link alla mia pagina Ko-fi e al mio profilo PayPal. Dal prossimo numero si ritorna alla miscellanea chimico-fisico-biologica a cui siete abituati. Grazie a tutti per essere giunti fin qui, ci vediamo (all’incirca) fra due settimane, auspicabilmente di sabato, sia sul canale telegram dell’Ossidante che sulle vostre caselle di posta.